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martedì 27 marzo 2012

Problemi

Psicologi ed esperti vari non fanno altro che ripetere: "ammettere di avere un problema è il primo passo per la sua soluzione".
Beh...grazie tante.
E' passato quasi un anno da quando ho riconosciuto di avere un problema grande come una casa, anzi, grande come una cittadella medioevale. E cos'è cambiato? Nulla. Non sono ancora riuscita a vincere il binge.
Il cibo sta vincendo e io non riesco ad oppormi.
Detesto dirlo e non sono una che molla facilmente, ma forse non ha più senso oppormi a tutto questo.


9 commenti:

  1. Ovvio che non basta ammettere di avere un problema!Che idiozie che dicono...Si deve capire qual'è la causa del problema!Tutti son capaci di ammettere che han delle difficoltà.E tu devi scavare dentro di te e cercare la causa della tua infelicità..che poi alla fine è in comune a tutte le persone che soffrono di ana-mia,anche s econ diverse sfumature.Non ti servono psicologi Nebbia,ti serve solo una persona che ascolti il tuo cuore...

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  2. Dall'alto dell'aver reso la mia vita un tributo all'autolesionismo posso dirti che secondo me bisogna imparare a convivere anche con i nostri lati oscuri e scendere a compromessi con essi. E comunque per quanto mi riguarda gli "esperti" non capiscono un cazzo e mi dà enormemente fastidio che abbiano deciso di dare un nome al nostro comportamento per farlo diventare malato e ripeterci che siamo sbagliate. Secondo me devi provaer ad ascoltarti e non voler per forza appartenere ad un concetto di normalità deciso da altri.
    Ti stringo

    edie

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  3. Lo so tesoro, è difficile, difficile.
    Anche io sono in questa situazione di merda, e ammetterlo non serve a un cazzo, hai ragione. Non serve a un cazzo se poi non trovi le forze per opporti, o delle buone ragioni.
    Forse non sono la persona più indicata per dare consigli, ma almeno posso capirti più di altri.

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  4. Sicuramente vincerai anche il binge, e quello sarà un passo avanti enorme!
    Sii forte, ce la farai, ne sono sicura!

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  5. NO!!! non mollare proprio adesso...scusa tutto questo tempo a combattere e ora vuoi mollare??? ma no!!! non lo vorrai fare sul serio...tu sei più forte di quella malattia del cazzo, puoi combatterla e lo sai bene....noi siamo qui per sostenerti!!
    un abbraccio
    G.

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  6. Si che ha senso opporsi, anche se è tremendamente difficile. Anche se spesso vorresti solo lasciar perdere e basta. Non lasciar perdere. Un abbraccio.

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  7. no, io penso che sia davvero il primo passo in avanti..
    prima di capire di essere bulimica, mi ci sono voluti 7 anni: l'ho capito solo a 19 anni, quando mi sono rinchiusa in casa per mesi, per la vergogna di uscire.. e se prima pensavo di essere solo golosa e che il digiuno bastasse per dimagrire, quando ho capito cosa ero -quando mi sono ritrovata nella categoria "bulimia"- ho capito che il digiuno non serviva e che avevo bisogno di uno psicologo.. lo psicologo, o meglio la psichiatra, è arrivata dopo altri due anni, quando, per caso, i miei hanno scoperto tutto..

    se non avessi accettato che la parola "disturbo alimentare" faceva parte della mia anima, la psicologa non la avrei mai voluta vedere...

    bacino

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  8. Tu devi opporti a questo, lo devi fare per te stessa. Non puoi lasciare vincere la malattia. Capisco che non sia facile, ma tu puoi farcela.



    Baci.

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  9. opporsi è difficile, scendere a compromessi non è una vera soluzione, conviverci passivamente è ancora peggio. Allora cosa fare? non lo so, davvero non lo so. Volevo solo dirti che il dubbio, se combattere o meno contro il problema, ce l' ho anche io, e ancora non ne sono venuta a capo.

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