E poi dico che mi sento in trappola, soffocata dalla mia solitudie e con le ali bloccate dai vestiti presi per colmare proprio quel vuoto.
Dico che non so cosa fare e mi sono persa.
Ma è una bugia. Io so cosa potrei dovrei fare: alzare il culo dai libri e andare a farmi vedere da uno bravo che riesca a sbirciare tra le pieghe nel mio cervello, riscoprendo segreti dimenticati.
Eppure io non posso permettermi di non studiare (per quanto lo detesti), non posso prendere voti bassi perchè ho scelto la via più semplice, ho scelto la fuga.
Devo avere la media abbastanza alta per andarmene il più lontano possibile e non rivedere tutte queste brutte facce che mi fissano ogni giorno.

Mi viene in mente una scena di matrix:
"Adesso ti dico perchè sei qui. Sei qui perchè intuisci qualcosa che non riesci a spiegarti. Senti solo che c'è. E' tutta la vita che hai la sensazione che ci sia qualcosa che non quadra nel mondo; non sai bene di che si tratta, ma l'avverti." 
Sento che c'è una verità che dovrei conoscere e capire, ma quando l'avrò intuita sarò libera da tutte queste stronzate.

Forse sono solo da rinchiudere.

Domani mi attende il patibolo la bilancia. Non sono mai stata così grassa, me lo sento nei rotoli di grasso.
Spero che quel numero mi faccia spavento e mi motivi a tornare sulla retta via.
Sono talmente stanca che malgrado io prenda quotidianamente il magnesio (distende i nervi), il mio occhio sinistro continua a pulsare dallo stress.
Il cibo è l'unica cosa in grado di rilassarmi e sono consapevole di dover trovare un'alternativa ad esso.

Perdonatemi tutte queste immagini di QaF che non c'entrano nulla con i post, ma è un telefilm che mi ha colpito molto (cosa non da poco dato che ne ho guardati veramente tantissimi e di ogni genere). Già che ci sono vi posto pure l'inizio della serie, video che ormai ho visto innumerevoli volte.
PS: non fatevi un'idea sbagliata pensando che parli solo di sesso.

Queer as folk

Per mia grandissima sfortuna non sono una persona espansiva come i miei genitori e quindi, anche se soffro come un cane, io non piango praticamene mai.
Bruttissima cosa. Non fa per niente bene.
L'unica cosa in grado di farmi piangere a dirotto sono film, anime e fine delle serie tv.
Sta sera ho guardato l'ultima puntata di queer as folk.            ....fiumi di lacrime...
Non so se lo conoscete ma ve lo consiglio vivamente.
Parla della vita di un gruppo di amici gay e vi assicuro che è fantastico (anche io all'inizio ero piuttosto scettica ma mi hanno obbligato a vederlo e lo amo!).Si trova facilmente su YouTube, cosa non da poco.
Io di recente ho preso la decisione di innamorarmi delle persone per come sono, maschi o femmine. Per ora non mi è mai piaciuta una ragazza ma a parer mio la sessualità non una cosa fissa e determinata.
Naturalmente spero di trovarmi un bel marito e mettere su famiglia, ma se continuo ad essere così grassa la vedo dura.

Problemi

Psicologi ed esperti vari non fanno altro che ripetere: "ammettere di avere un problema è il primo passo per la sua soluzione".
Beh...grazie tante.
E' passato quasi un anno da quando ho riconosciuto di avere un problema grande come una casa, anzi, grande come una cittadella medioevale. E cos'è cambiato? Nulla. Non sono ancora riuscita a vincere il binge.
Il cibo sta vincendo e io non riesco ad oppormi.
Detesto dirlo e non sono una che molla facilmente, ma forse non ha più senso oppormi a tutto questo.

Scusatemi tanto se in questi ultimi giorni non sono passata da voi, ma non posso. 
Voi siete tutte così brave, con i vostri D.A. da 500 calorie massimo, i vostri sensi di colpa per quando mangiate troppo.

Io sto cercando di uscire da tutto questo.
Devo finalmente imparare a mangiare in modo sano e dopo 18 anni direi che è ora!

Non posso vedere cosa mi sto perdendo e rendermi conto di quante calorie mando giù ogni giorno.

Oggi sono andata in palestra e sul tapis roulant ho messo come obbiettivo una distanza e non un numero di calorie.
Sto mangiando bene, ho energia e faccio sport tutti i giorni (se avete sky vi consiglio i Work Out del canale 139 You and Me).
Forse sono sulla strada giusta. Ho paura a dirlo.

                                                                Continuo ad aprire e chiudere blogger senza scrivere niente nè commentare. Scusate.

Ricordi d'infanzia

Quando ero piccola per un motivo o per l'altro passavo un sacco di tempo a casa della zia di mia mamma, una casalinga con due figli e una villetta in periferia.
Adoravo stare lì e adoravo quella famiglia, anche ora sono molto legata a tutti loro.
Mi ricordo che la parte della giornata che preferivo passare lì era il pranzo: tutti tornavano dal lavoro, portando a turno il pane fresco.
La zia di mia mamma iniziava a preparare il pranzo a metà mattina e alle 12.30 in tavola c'erano piatti colmi di pasta, un secondo + contorno e un enorme cesto di frutta. Ero affascinata dal fatto che lì non si mangiasse o solo il primo o solo il secondo e fossero comunque tutti così magri ed in salute! Oltretutto lì le merendine non erano light, c'erano sempre gelati, succhi e dolci fatti in casa.

Perchè mi sono persa tutto questo? Perchè la mia famiglia non è stata in grado di insegnarmi una cosa così basilare come mangiare correttamente?

Sono un gorgo che risucchia qualsiasi cibo le capiti a tiro.

I telefilm e la vita vera

Io faccio parte della generazione dei telefilm.
Sto crescendo guardando tutte queste serie dove le gente è bellissima e non fa altro che divertirsi.
Sono consapevole che sono attori, è tutta una finzione ecc.., ma non posso fare a meno di sentirmi come se stessi sprecando la mia giovinezza.
Gli amici con cui esco di solito, bevono poco e non si fanno mai neanche una canna (questo non implica che io non mi ubriachi fin troppo spesso o non vada spesso a delle feste) ma, anche se è bruttissimo da dire, spesso questo mi infastidisce, mi sembra di divertirmi di meno rispetto ad altra genrte che conosco ma non frequento e mi sembra di perdermi un sacco di cose per colpa loro. Probabilmente la colpa è solo mia, ma non vorrei davvero cambiare gruppo perché sono molto affezionata a loro.
Forse dovrei fare fare qualcosa per cambiare io.